Da qualche mese il calcolo dell’Indice Aggregato per la Fertilità (IAF) delle figlie di tori di razza frisona è stato aggiornato al fine di migliorare l’attendibilità e l’affidabilità di questo strumento particolarmente importante per la redditività dell’azienda zootecnica. Entriamo ora nel merito per capire quali modifiche sono state apportate e come queste influiscono positivamente nella selezione.

L’obiettivo primario dell’IAF è sempre stato quello di massimizzare il tasso di concepimento (CR) al primo servizio delle bovine, mirando ad ottenere la gravidanza con la prima fecondazione della manza o della vacca e riducendo così una serie di costi per l’allevatore.

 Negli anni, però, il tasso di concepimento si è rivelato piuttosto ostico da selezionare per diversi motivi:

  • Presenta bassa ereditabilità;
  • Non è disponibile per tutte le bovine;
  • Non è un fenotipo disponibile precocemente;
  • Non è l’unico carattere desiderabile della bovina.

Fino ad ora, l’IAF stimava il valore genetico per il tasso di concepimento esclusivamente delle vacche, combinando caratteri diretti (intervallo parto-concepimento, tasso di non ritorno a 56 giorni e intervallo tra primo e secondo parto) e indiretti (angolosità e produzione di latte a 305 giorni EVM). Questo sistema, però, presentava diverse criticità.

Con il nuovo aggiornamento sono state introdotte diverse modifiche, che hanno permesso di colmare le lacune del sistema precedente:

  • Vengo prese in considerazione sia vacche che manze, in proporzione 90-10, mentre prima rientravano nel calcolo solo le vacche;
  • Non viene più preso in considerazione l’intervallo tra il primo e il secondo parto, parametro che non permette di individuare gli animali riformati dopo diversi servizi non andati a buon fine. Al suo posto è stato introdotto l’intervallo prima – ultima fecondazione, rendendo l’indice più concreto e completo.
  • L’indice aggregato della fertilità è composto ora da un totale di 8 voci (v.tab), utilizzando non solo dati più numerosi ma anche in continuo aggiornamento per un risultato più attendibile.

Indice Aggregato per la Fertilità – Manze

Età prima fecondazione – AFI

Tasso di non ritorno a 56 giorni – NRR56

Intervallo prima e ultima fecondazione – IFL

10%

47%

43%

 

Indice Aggregato per la Fertilità – Vacche

Caratteri diretti

Caratteri indiretti

Intervallo prima-ultima inseminazione – DTFS

Tasso di non ritorno a 56 giorni – NRR56

Intervallo prima e ultima fecondazione – IFL

16%

13%

55%

BCS

Produzione di latte a 305 giorni EVM – 305EVM

7%

9%

Gli strumenti che oggi la selezione ci fornisce ci permettono di ottenere animali ben costruiti ed efficienti, filosofia che accomuna diversi Paesi tra cui Italia, Germania e Francia. La situazione nei Paesi oltre Oceano, invece, è differente: negli Stati Uniti la selezione per la fertilità femminile non è così decisa. Spesso, invero, si interviene con i protocolli di sincronizzazione ormonale al fine di gestire le problematiche aziendali dovute alla bassa fertilità degli animali. Queste pratiche veterinarie sono utilizzate anche nel nostro Paese, ciò nonostante non offrono gli strumenti necessari per migliorare la popolazione bovina negli aspetti di cui è carente, in quanto consentono solamente di bypassare il problema.

I tori che Intermizoo seleziona seguono, però, una filosofia ben diversa e sono scelti in funzione di quello di cui l’allevatore italiano ha bisogno: vacche produttive, sane ma soprattutto… fertili!